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Le periferie umane ed il valore del viaggio

Le periferie dell’anima sono luoghi angusti, isolati.
Sono spazi in cui confiniamo noi stessi condannandoci alla marginalità, indipendentemente dal posto in cui abitiamo, dal nostro conto in banca o da quanti suv possediamo in famiglia.

Non si tratta di luoghi fisici, di periferie urbane, ma di periferie umane.

Siracusa ha appena ottenuto un milione di euro circa nell’ambito di Siracusa City Green – progetto per il quale siamo stati premiati in settembre con l’Urban Award -, che si andrà a sommare ai 39 milioni di euro ottenuti grazie al Bando Periferie e ad Agenda Urbana.

Risorse importanti, finalmente, grazie a cui riusciremo in pochi anni a cambiare il volto della nostra città.

Ma se non decidiamo insieme di occuparci delle periferie umane, di qualità e non di quantità, di come mettere al centro le capacità, le aspirazioni, i talenti di ogni cittadino, facendo innamorare i siracusani della città in cui vivono, potremo, forse, mettere una nuova medaglia sul petto, ma avremo fatto ben poco per produrre un cambiamento che generi valore per la collettività.

Non servono solo risorse e, certamente, non serve nemmeno “asfaltare il passato”, ma proporre un modello di città che sia allo stesso tempo un modello di società, immaginando un percorso che ribalti i piani e i paradigmi.

Una società che ponga le propria fondamenta non sull’egoismo ma sulla Condivisione, non sul successo ma sul Valore, non sul risultato ma sulla Fiducia, non sulle promesse ma sulla Responsabilità, non sullo sviluppo ma sul Benessere.

Costruendo la nostra azione su un piano in cui la meta perde importanza perché sentiamo il valore profondo di ogni centimetro di viaggio.

Perché la meta è il viaggio ed abbiamo scelto di andare #avantiinsieme.

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